Leone XIV: la biografia del Papa “figlio di Sant’Agostino”

Come i miei lettori ben sanno io non sono un vaticanista, tuttavia come cultore della storia non posso ignorare la morte del gesuita papa Francesco e il successivo conclave, così come non può essere trascurata la biografia di Robert Francis Prevost, primo Papa appartenente all’Ordine di Sant’Agostino, il primo proveniente dagli Stati Uniti d’America, sebbene sia il secondo Papa nativo del continente americano.

         Ma cosa significa essere agostiniani o gesuiti?

L’ordine di Sant’Agostino fondato nel 1244 con insegnamenti che risalgono alla Regola di Sant’Agostino, vescovo di Ippona nel IV secolo, è uno degli ordini mendicanti della Chiesa cattolica. Gli agostiniani vivono in comunità e si dedicano alla vita contemplativa, all’insegnamento e alle missioni. La spiritualità agostiniana si fonda sulla ricerca della verità interiore, sulla dedizione verso gli altri e sull’unità nella comunità, caratteristiche queste che di sicuro andranno ad influenzare il pontificato di papa Prevost.

Per contro i gesuiti, fondati da Sant’Ignazio di Loyola nel XVI secolo, sono noti per il loro impegno nell’evangelizzazione e nella diplomazia ecclesiale. La spiritualità ignaziana si basa sulla capacità di giudizio personale e sul forte spirito di adattamento ai contesti culturali dei popoli. Papa Francesco ha incarnato pienamente lo stile gesuita: attento al discernimento, propenso alle riforme, impegnato nel dialogo e nella costruzione di ponti, con una decisa spinta verso le periferie più emarginate.

Dunque se il gesuita è  un “uomo d’azione” che interviene con un’intelligenza strategica, l’agostiniano è più un “uomo di comunità” che cerca nell’ascolto la concordia e la profondità della riflessione.

Qual è la biografia di papa Leone XIV°?

Robert Francis Prevost nasce a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955 da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli.

          Dal 1973 al 1982: Formazione e ministero sacerdotale

Nel 1973 compie gli studi secondari nel seminario minore dei padri agostiniani.

Nel 1977 consegue il Bachelor of Science in scienze matematiche e il diploma in filosofia presso la Villanova University di Filadelfia e inizia il suo noviziato nell’Ordine di Sant’Agostino.

Nel 1981 emette la professione solenne diventando padre agostiniano.

Nel 1982 ottiene il Master of Divinity presso la Catholic Theological Union di Chicago e viene ordinato presbitero nella cappella di Santa Monica a Roma.

Nel 1987 consegue il dottorato in diritto canonico, magna cum laude, presso la Pontificia università “San Tommaso d’Aquino” di Roma.

Oltre all’inglese Robert Prevost parla correntemente lo spagnolo, l’italiano, il francese e il portoghese, oltre a saper leggere il latino e il tedesco.

         Dal 1985 al 1999: Missionario in Perù, Sudamerica.

Nel 1985 viene inviato nella missione agostiniana in Perù come vicario parrocchiale nella parrocchia della cattedrale della Sacra Famiglia a Chulucanas.

Nel 1988 diventa priore di comunità e direttore del seminario agostiniano di Trujillo.

Dal 1988 al 1998 è rettore del seminario diocesano, giudice del tribunale ecclesiastico regionale e membro del collegio dei consultori dell’arcidiocesi di Trujillo.

Nel 1999 rientra a Chicago come padre provinciale della locale provincia agostiniana.

         Dal 2000 in poi: Inizio della sua carriera nella Curia romana.

Nel 2001 al 2013 Incarico di Priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino. 

Nel 2014 è nominato vescovo e amministratore apostolico di Chiclayo, Perù.

Nel 2015 Il vescovo Robert Francis Prevost ottiene la cittadinanza peruviana.

Nel 2018 diventa secondo vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana.

Nel 2019 è nominato membro della Congregazione per il clero e per i vescovi.

Nel 2020 diventa membro dei dicasteri per la dottrina della fede per le Chiese orientali.

Nel 2021 è posto a capo della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

Nel 2022 è elevato arcivescovo e ricopre il ruolo di prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

Nel 2023 Robert Prevost viene elevato al rango di cardinale.

Il pontificato

Il 21 aprile 2025 decade dai suoi incarichi curiali a seguito della morte di papa Francesco.

Il 7 maggio 2025 inizia il Conclave.

L’8 maggio 2025 al IV° scrutinio il cardinale Prevost viene eletto Papa e assume il nome di Leone XIV.

Per i commentatori più attenti l’elezione di Prevost al pontificato è inaspettata poiché l’espressione di un papa statunitense dopo l’elezione di Trump come presidente era vista come una eccessiva concentrazione di potere agli USA. Tuttavia i cardinali in conclave hanno visto nel cardinale Prevost soprattutto il suo passato missionario e la sua ampia conoscenza del mondo sudamericano come un fattore complementare alla sua origine statunitense e quindi la sua figura di mediazione ha favorito la loro scelta.

La scelta del nome, delle vesti e dello stemma papale

Spiegando le ragioni della scelta del suo nome pontificale nel suo incontro con i cardinali il Papa a detto: «Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il papa Leone XIII, con la storica enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale e oggi la Chiesa è portata a offrire a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale, agli sviluppi dell’intelligenza artificiale che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro

Gli spettatori più attenti avranno senz’altro notato che Papa Leone XIV, salutando la folla dalla loggia della basilica di San Pietro, ha ripreso le tradizionali vesti papali (l’abito corale, la mozzetta rossa e la stola papale) utilizzate sia da papa Benedetto XVI e i suoi immediati predecessori ma che papa Francesco aveva abolito.

Lo stemma papale

Come nel caso dei tre papi precedenti, Papa leone XIV ha scelto lo stemma papale sormontato dalla mitra al posto del precedente triregno e, come scudo, il proprio stemma cardinalizio diviso diagonalmente in due settori: quello superiore, con sfondo azzurro, ospita un giglio d’argento che richiama la figura della Madonna, mentre quello inferiore di sfondo chiaro, rappresenta un cuore trafitto da una freccia posto sopra un libro chiuso, immagine riferita alla conversione di Sant’Agostino e all’Ordine da lui stesso fondato. Sotto lo scudo, il Papa ha mantenuto il proprio motto episcopale già presente nel suo stemma precedente come episcopo: il cartiglio d’argento che reca il motto In Illo Uno Unum («In Lui unico [Cristo] siamo uno»).

Anche Leone XIV, come il suo predecessore Francesco, ha deciso di mantenere il proprio motto nel simbolo papale.

“Ad maiora semper”

 

 

 

 

 

 

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