Scrivere un romanzo storico
Il romanzo storico è una combinazione tra realtà storica e finzione narrativa.
Lo scrittore di questo tipo di romanzi, uno dei filoni letterari più diffusi ed apprezzati, è in genere è un cultore della materia ma non è uno storico di professione per cui egli attinge a fonti storiche secondarie ovvero analisi, studi o interpretazioni di eventi storici basati su fonti elaborate da altri studiosi la cui attendibilità è accertata. Le vicende, che vengono ambientate nel periodo scelto dall’autore, oltre a condividere la trama e le vicissitudini dei personaggi, trattano il pensiero, i costumi e le tradizioni di quell’ epoca per cui è indispensabile che anche i particolari siano del tutto attendibili. L’altra spada di Damocle che pende sopra la testa dello scrittore di romanzi storici è il rischio di rendere il racconto una semplice fonte informativa del passato con il rischio della noia del lettore il quale potrebbe addirittura interrompere la lettura.
Quindi il romanzo storico deve essere originale e fantasioso ma, al tempo stesso autentico e ricco di dettagli per cui è importante che la descrizione, la mentalità e la psicologia dei personaggi deve essere attenta e curata, affinché il lettore sia stimolato ad immaginare le vicende che sta leggendo.
Dunque l’ambientazione storica deve essere come lo scenario di un palcoscenico all’interno del quale si sviluppa la vicenda creando enfasi e coinvolgimento del lettore il quale deve essere sempre consapevole che sta leggendo un romanzo veritiero con eventi realmente accaduti, ma allo stesso tempo sa che si sta interfacciando con una trama di fantasia ricca di espedienti narrativi.
Ma come è nato CONTROCORRENTE?
Perché ho scelto proprio il periodo più “caldo” del Risorgimento italiano?
L’intenzione che mi ha mosso nella scrittura del romanzo e che questo abbia poi avuto la linfa vitale è stata la consapevolezza che nei libri di scuola, oggi come ieri, ci si ostina a far vivere questo periodo storico in una dimensione astratta, una specie di pastrocchio che si riduce ad uno snocciolarsi convulso di avvenimenti, di date, di grandi personaggi politici che si rincorrono in un susseguirsi di eventi eccezionali, ma senza che nessuno si faccia la domanda principe: ma tutto questo scrivere quali risvolti può avere per lo studente o per ”uomo della strada”?
Mi sono anche interrogato più volte su quale sarebbe potuta essere una strada alternativa per soddisfare l’esigenza di colui che desidera approfondire l’argomento con chiarezza e leggerezza, ma senza volersi perdere nella giungla della realtà storica.
Così è nato “CONTROCORRENTE”, un romanzo ben documentato che corre nel periodo più caldo del nostro Risorgimento, dal 1852 al 1862. Una vicenda di fantasia in cui il lettore condivide insieme ai protagonisti del romanzo i pensieri, le idee, i costumi, gli usi e le tradizioni di quel periodo storico in un crescendo di emozioni e in un clima di suspense.
Quando scrivo mi chiedo spesso qual è il regalo più grande che posso fare al mio lettore?
Rispettare il suo tempo, offrire dei contenuti che siano per lui densi di valore e privi di inutili divagazioni. I fatti mi dicono che CONTROCORRENTE ha centrato l’obbiettivo.
I lettori che hanno letto il libro (non sono pochi) si sono sentiti coinvolti sin dalle prime pagine, hanno trovato la trama eccitante, i personaggi carismatici e affascinanti, le vicende d’effetto e in grado di creare la voglia di conoscere al più presto il finale.
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Alla prossima settimana ancora insieme per scavare nelle viscere del primo capitolo di CONTROCORRENTE.