ILONA STALLER E LA CARICA DEGLI 800 “CICCIOLINI”

La corsa per un vitalizio più ricco schiantata contro un muro: ricorso rifiutato

Iniziamo col dire che oggi i vitalizi non esistono più ma, al contempo, tanto per fare la storia della vicenda, continuano a percepirli coloro che hanno ricoperto l’incarico di parlamentare per almeno 5 anni, prima del 2012.

La delibera della discordia e la cancellazione dei vitalizi

Durante la riunione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati del 12 luglio 2018 venne approvata la delibera n. 14/2018 avente oggetto la “Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata nonché dei trattamenti di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011”. Successe il “quarantotto”.

          La delibera Fico cancellava i vitalizi futuri e dava un taglio netto a quelli già acquisiti, con sforbiciate dal 36% all’80% e vide inizialmente coinvolti circa 1.300 ex parlamentari che fecero subito ricorso.

Il percorso legale ebbe inizio e nel 2022 il “tribunale interno” della Camera stabilì che la norma fosse “ammorbidita” per i più anziani. Ciò permise di sfoltire nettamente il numero di soggetti coinvolti, arrivando ai circa 800 ex parlamentari odierni che comunque, in caso di ricorso accettato, considerando anche gli arretrati, avrebbero avuto un impatto per una cifra complessiva di poco meno di 4 miliardi di euro. La camera di Consiglio di nuovo riunita lo scorso giovedì 10 luglio ha confermato il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari attuato a seguito della Delibera Fico del 2018, respingendo il ricorso.  Il Collegio di Appello della Camera, dopo il tentativo già fallito in primo grado, ha deciso che l’intero impianto normativo non subirà modifiche. 

La Delibera Fico del 2018 rimane valida e i circa 800 (ex) parlamentari non potranno “rimettere le mani sul malloppo” come giustamente qualcuno ha detto.

Immagino che tutti i nostri “cicciolini”, oggi così tremendamente delusi dall’esito dell’appello passeranno una pessima estate senza il “malloppo” a cui tanto tenevano: noi cittadini normali ce ne faremo una ragione.

Come riportato dagli organi di stampa, vale la pena fornire alcuni nomi di questi ex rappresentanti del popolo che si sentono così superiori al popolo che avevano giurato di rappresentare: Oltre alla signora Ilona Staller, in arte “Cicciolina” già citata, figurano tanti volti noti della politica nazionale della Iª repubblica e elementi del giornalismo dello sport e dello spettacolo, molti dei quali ben poche volte hanno frequentato l’aula di Montecitorio. Tra i tanti, troviamo Mario Landolfi, Carmelo Briguglio, Mario Capanna, Margherita Boniver, Giovanna Melandri, Angelino Alfano, Claudio Martelli, Italo Bocchino, Fabrizio Cicchitto e ancora, l’ex magistrato Tiziana Maiolo, l’ex vicepresidente del CsmMichele Vietti, gli ex sindaci di Napoli Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (attualmente detenuto), l’attuale sindaco di Imperia ed ex ministro (inconsapevole) Claudio Scajola, l’ex olimpionica Manuela Di Centa, il giornalista Paolo Guzzanti, tanto per citare alcuni dei volti più noti.

Il percorso non è però ancora completamente concluso. Per quanto improbabile un rovesciamento delle decisioni precedentemente prese in primo grado e in appello, per questo maxi gruppo dei “cicciolini” delusi teoricamente ci sarebbe ancora la chance di un appello in sede politica presso l’Ufficio di Presidenza, guidato da Lorenzo Fontana. Staremo a vedere.

          “Ad maiora semper”

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