TERRE RARE: il ricatto che Xi Jinping ha usato contro Trump

          Cari amici lettori, Il termine “Terre Rare” è entrato nell’uso quotidiano, ma che cosa si intende con questo termine? Perché l’Occidente è diventato succube della Cina?
Essendo stato nella mia vita precedente per lunghi anni dirigente di un laboratorio universitario di geochimica, ritengo di possedere quanto necessario per poter parlare dell’argomento.
          Gli elementi che costituiscono il gruppo delle “Terre Rare” conosciuto anche con l’acronimo inglese di REE (Rare Earth Elements), nonostante il nome, hanno un’abbondanza in natura relativamente alta. Per intenderci l’oro è oltre 1000 volte più “raro” di questi elementi, tuttavia sono pochi i siti dove i processi geologici naturali li hanno concentrati e da cui può essere economicamente produttivo condurre l’estrazione.
          Le “Terre Rare” sono costituite da questi 17 elementi chimici sotto elencati ed hanno in comune delle straordinarie proprietà magnetiche, ottiche e catalitiche e per queste proprietà sono diventati componenti essenziali nella produzione moderna, sia civile che militare.
N.a.
Simbolo
Nome
Etimologia del termine
21
Sc
Scandio
Dal latino Scandia (Scandinavia), dove si scoprì  il primo minerale di terre rare.
39
Y
Ittrio
Dal villaggio di Ytterby, in Svezia, dove si scoprì il primo minerale di terre rare.
57
La
Lantanio
Dal greco lanthano (“sono nascosto”).
58
Ce
Cerio
Da Cerere, dea romana della fertilità.
59
Pr
Praseodimio
Dal greco prasios (“verde”) e didymos (“gemello”).
60
Nd
Neodimio
Dal greco neo (“nuovo”) e didymos (“gemello”).
61
Pm
Promezio
Dal Titano Prometeo, che portò il fuoco agli uomini.
62
Sm
Samario
Da Vasilij Samarskij-Bychovec, che scoprì il minerale samarskite.
63
Eu
Europio
Dal continente Europa.
64
Gd
Gadolinio
Da Johan Gadolin (1760-1852), per onorare i suoi studi sulle terre rare.
65
Tb
Terbio
Dal villaggio di Ytterby.
66
Dy
Disprosio
Dal greco dysprositos (“difficile da raggiungere”).
67
Ho
Olmio
Dal latino Olmia ) (Stoccolma), città natale dei suoi scopritori.
68
Er
Erbio
Dal villaggio di Ytterby.
69
Tm
Tulio
Dalla terra mitologica di Thule.
70
Yb
Itterbio
Dal villaggio di Ytterby.
71
Lu
Lutezio
Da Lutezia, città che divenne poi Parigi.
          Questi elementi o i loro ossidi per ora non hanno alternativa, sono fondamentali per i potenti magneti che convertono l’energia nei motori elettrici, robot, superfici di controllo aeronautiche, satelliti, missili, apparecchiature mediche, solo per citare alcune applicazioni.
          Abbiamo già detto che questi elementi in natura non sono rarissimi, ma hanno seri problemi legati ai processi di estrazione che sono complessi e inquinanti a cui si associa la raffinazione chimica ad alta purezza che genera rifiuti altamente tossici e radioattivi. Per cui, oltre ad esserci pochissime aziende al mondo, in grado di condurre il ciclo completo su larga scala e in modo redditizio, questi stessi processi chimici richiedono una totale cecità per i problemi ambientali e tutti sappiamo che non c’è nazione più cieca della Cina.

          La Produzione

          Fino alla fine della Seconda guerra Mondiale la maggior parte delle terre rare provenivano dai depositi di sabbia indiani e brasiliani poi, durante gli anni ’50, il Sudafrica divenne la principale fonte di approvvigionamento. Negli anni ’60 furono scoperti notevoli giacimenti in California e gli Stati Uniti divennero i leader al mondo e dominarono la produzione e trasformazione “dalla miniera al magnete” sino alla metà degli anni ’90.
            Quello che è sconcertante, è come si sia arrivati alla situazione odierna.
Sarebbe dispersivo in quest’articolo parlare di come gli americani nel corso dei decenni abbiano regalato alla Cina il controllo delle Terre rare ma, in sintesi, è la storia di una catena di errori accumulati dai governi americani, e occidentali che hanno portato a perdere in pochi anni il controllo quasi totale su questa fondamentale catena produttiva e strategica.
          Già nel 1992, ossia 33 anni fa, Deng Xiaoping ne dichiarò pubblicamente il valore strategico per la Cina:
«Il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare.»
          Oggi la Cina detiene il 70% dell’estrazione globale di terre rare (che estrae anche in altre nazioni “amiche”), il 90% della raffinazione e separazione chimica, e più del 90% della produzione di magneti a base di terre rare.
Questa concentrazione dà a Pechino un potenziale «punto di strangolamento» che può essere usato per mettere sotto pressione l’industria e la difesa degli Stati Uniti e non ultima dell’Europa per la quale il dominio cinese è un problema perfino superiore essendo ancora meno provvista di autonome filiere di approvvigionamento.
Le “Terre Rare cinesi” sono state, la settimana scorsa, l’arma di ricatto più efficace che
Xi Jinping ha sfoderato nelle trattative commerciali con Donald Trump.

          Oggi l’Occidente cosa rischia?

          Se la Cina decide di esercitare la leva del «punto di strangolamento», può bloccare o ritardare l’esportazione di materiali critici, aumentare i costi d’ingresso per gli altri paesi, imporre condizioni contrattuali aggressive, come arma geopolitica per poi ripristinare l’export a prezzi molto più bassi o addirittura sotto costo (vendita in dumping), far crollare i prezzi in modo da far fallire l’industria americana del settore avanzato.
È una tattica illegale in base alle regole del commercio mondiale, ma usata sistematicamente da Pechino: vendere in dumping per uccidere la concorrenza estera sul nascere.
È ovvio che, nel contempo, Gli Stati Uniti stiano ideando risposte per ricomporre una politica industriale mirata a ripristinare la catena integrata «dalla miniera al magnete» sul suolo statunitense o nei paesi alleati. Tuttavia, visti i metodi cinesi, questi impegni non possono essere affidati solo alle regole di mercato, ma lo Stato deve mettere in campo tutta la sua forza economica utilizzando tutti gli strumenti di politica industriale quali prestiti pubblici, garanzie, contratti di acquisto a lungo termine, prezzi minimi garantiti per rendere sostenibile la progettualità privata e per controbilanciare la concorrenza predatoria della Cina.
È comunque facile intuire che l’attuazione di tale politica richiederà anni e intanto si stanno cercando percorsi alternativi, ecco perché si sta tanto parlando dell’accordo per “Terre Rare” Ucraina-USA. Questa è comunque una semplificazione giornalistica perché al momento in Ucraina è noto un solo distretto minerario potenzialmente interessante, ma non ci sono notizie su attuali progetti di estrazione. L’Ucraina, però, è ricca anche di altre Materie Prime Critiche, fra cui il litio, e forse l’accordo riguarderà tutti questi elementi, “rari” e “preziosi” che avranno sempre maggiore importanza per le economie mondiali.
Il modo in cui Xi Jinping ha usato con spregiudicatezza e con successo la sua arma di ricatto contro Donald Trump
potrebbe accelerare il risveglio di quel gigante addormentato che già era stato nella posizione dominante.

 

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